Informatica ComputerGrafica Linguaggi Comunicazione Codici per Esprimere il Proprio Dissenso nella Feudalità del Terzo Millennio nella Forma di Icastico Pamphlet La consapevolezza e la realtà di una vita dedicata alla formazione e alla ricerca mi spingono a riflettere sulle dinamiche e sulle problematiche che gli attori e i responsabili dei processi formativi dovrebbero tenere ben presenti. Esistono i presupposti da cui avviare l' azione formativa: questi presupposti costituiscono insieme punti di partenza e punti di arrivo. Partenza e arrivo coincidono: si tratta di declinare da alfa a omega, in forma evolutiva, lo sviluppo della coscienza critica riferita ai bisogni cognitivi che appartengono all' uomo fin da subito e nella sua totalità. Si parte da ciò che costituisce in realtà lo stesso traguardo da conseguire, mantenendo coerentemente i principi ispiratori e i riferimenti di quelli che sono i momenti iniziali della vita: il suo manifestarsi e il suo essere indicano, come fin dall' inizio, il nostro agire e il nostro vivere siano improntati a soddisfare la fame e la sete di conoscenza che ciascuno possiede e non ricercare procedure e metodi per conseguire e gestire una qualche forma di Potere, possibilmente assoluto e senza compromessi. Il bisogno di conoscere è parte integrante dell'essere in vita non soltanto come componente significativa del proprio modo di esistere, ma anche come risposta all'insoddisfazione del proprio status esistenziale. [...]a fianco alla fame fisica ho percepito da più persone la "fame" di conoscenza di internet come strumento per uscire dalla condizione di povertà; durante le lezioni molti hanno mostrato interesse su diversi aspetti, specialmente legati a internet e alla comunicazione tramite le nuove tecnologie;[...]Ogni contributo, ogni tipo di competenza o abilità, la buona volontà di persone comuni sono i tasselli che in Sierra Leone stanno permettendo la costruzione di piccoli nuclei di sviluppo e crescita che potranno in seguito camminare sulle proprie gambe ed essere punti di riferimento per l' intera società.[...] E' necessario quindi sviluppare quelle che sono le tendenze del nostro modo di essere individui e organismi semplicemente complessi nella loro articolazione, tesi, come siamo, fin da subito a conoscere e a riconoscere il mondo nel quale determinati eventi ci hanno catapultato. Il nostro mondo è costituito ed è rappresentato dall' ambiente prevalente nel quale e con il quale viene stabilita una rete comunicativa e interattiva preferenziale, che concorre a costruire segni e simbolismi semantici attraverso continui feedback . [...]Il nostro è quindi un <> nel quale, secondo John Wheeler, l'osservatore non può essere escluso dall' immagine totale. E' possibile che le informazioni, con il loro elemento interno di soggettività, vengano a salvarci, come spera Wheeler, e gettino luce sui misteri della meccanica quantistica?[...] Ciascuno di noi è individuo che, attraverso la maturazione dei processi linguistici, tende alla socializzazione per poter condividere e comunicare: l'uomo/individuo vuole diventare persona che comunica per condividere le proprie esperienze, come fattore cognitivo di crescita individuale e collettiva. Il conoscere e il riconoscere avviene attraverso la costruzione del significato di segni collegati ai simboli, eventi dei processi mentali avvenuti, che i sensi di cui siamo normalmente dotati trasmettono all' organo/sistema (struttura encefalica) deputato a costruire le relazioni,con cui dare significato ai segni che in sé non lo possiedono. In questo modo, attraverso processi di interazione esterna e interna, la percezione del sé, come presenza nel sistema mondo, si costruisce un insieme di nodi da cui partono e a cui arrivano continuamente segnali con cui il sé costruisce, in modo né volontario né deterministico ma comunque immediato e continuo, il proprio sé. (per eventuali commenti){ fsf Wed Mar 30 14:04:13 2011 SecondoFrame La strategia e la regia di questo processo è costituita dall' involontarietà e dalla naturalezza del tendere alla conoscenza, [...]per seguir virtute e conoscenza [...], che indica quali siano gli obiettivi da raggiungere e da conseguire nei processi di apprendimento/formazione. E' possibile liberare gli individui dalle paure e dai ricatti di un qualunque potere? dai condizionamenti di varia natura, attraverso la consapevolezza della propria dignità e della propria forza? La risposta è positiva anche in presenza della precarietà esistenziale, su cui costruire valori di libertà fondata sulla libertà responsabile e consapevole degli individui che partecipano. Le risposte alle domande costruiscono e fondano quindi gli ideali da cui muoversi per interagire con persone che, in quanto tali, hanno diritto a partecipare ad un sistema trasversale e orizzontale di reciproco apprendimento formativo, ispirato da intelligenza e da onestà intellettuale. Questi ideali dovrebbero provenire dal senso più profondo di una umanità ben consapevole che vede in sé il bisogno di condividere esperienze, emozioni, idee e in ultimo condividere insieme modelli di vita da intuire, da costruire e da associare. Queste note cercano di rappresentare non solo il bisogno di comunicare ma anche di suggerire, per quanto possibile,vie alternative e possibili al sistema formativo che non curi le individualità singolari, per puntare alla costruzione di tassonomie scolastico-burocratiche-sociali, tese a costruire ruoli e ranghi, da cui trarre quei valori, disvalori di appartenenza, che costituiscono identità e riconoscimento. Quindi queste riflessioni si articolano seguendo costruttivamente un modello reale e materializzabile dell' indefinito ipertestuale. L' ipertesto è costruito operativamente seguendo le linee guida dei processi associativi, tra stimoli ideali e suggestioni emotive: il tutto è variamente distribuito tra frame e lessie, intese come sorgenti informative non soltanto testualmente scritte, e che costituiscono l' organizzazione e la struttura dell' intero lavoro. Questo si realizza entro uno schema che vuole costruire operativamente e dare un senso al modello ipertestuale, su cui si è incentrata l' attività di formazione/apprendimento del percorso esistenziale e scientifico fin qui seguito e svolto nel corso degli anni. In questo caso è stato realizzato un modello teorico di ipertesto, sebbene congegnato operativamente secondo i canoni di un network locale perfettamente funzionante perché affidato a sistemi software modulari e modulati da una visione complessiva e sistematicamente progettuale. Infatti, in questo network ipertestuale, i reference button e i reference point interconnettono ad esempio non soltanto i frame-nodi, ma soprattutto realizzano la rete tra i sistemi modulari del software, per cui il nodo associativo dei richiami funziona perché il segnale, che parte da una qualunque risorsa, percorre, qualunque sia la sua origine, l'intero sistema attraverso i pathname che sono stati previsti e interconnessi, coerentemente con l'organizzazione e con la tassonomia delle strutture logiche della lettura associativa delle sorgenti informative. Così è possibile integrare naturalmente questo sistema nella rete geografica, semplicemente richiamando e attivando indirettamente l'ingresso nella wan (wide area network) attraverso una chiamata mediata da una possibile sequenza di altre risorse disponibili nel sistema. In questo modo, attraverso il path che si costruisce, si individua un percorso interno al sistema che condurrà alla rete, definendo uno spazio successivamente cadenzato e percorso, anche in modo probabilistico e matematicamente fuzzy, facendo intervenire software in c o in c++ sviluppato ad hoc. Programmando, quindi, sia il contenuto sia il contenitore in modo tale da ottenere un legame tra reference button e reference point (link) di frame con software associato si interviene per la realizzazione della connessione esterna e a risorse interne, anche puntando a risorse non definibili a priori per significato quanto per valore attribuito dall'algoritmo (cfr. infra DecimoFrame). Si possono tranquillamente condividere gli spazi, senza la distinzione tra dimensione locale e/o geografica, realizzando invece lo spazio, privo di distinzione definita come è la mente che cerca, partendo da un frame presente nel sistema, se naturalmente è presente e funzionante la connessione alla rete geografica, come vettore di trasmissione fisica di un segnale. Non è stata volutamente indicata la multimedialità, sebbene le risorse disponibili siano costituite anche da riprese filmate e da immagini grafiche, perché tutti i media qui rappresentati sono legati insieme, per la lettura associativa (link), dalla procedura ipertestuale e non seguendo il cult ipermediale. Tutte le risorse cognitivo-informative, compresi i blocchi di codice a queste assegnati, rappresentano ipertesti, nel loro permettere di intrecciare, collegando, segni-referenze con altri segni-referenze (link). In questo modo la lettura è indirizzata ad altri frame-lessie, il cui contenuto è parte di una rete associativa che cerca di emulare i processi mentali dell' apprendimento formativo: la struttura ipertestuale, nel suo essere procedura e metodo, permette di contestualizzare risorse multimediali altrimenti e temporalmente prima gestite e governate, come media differenti, da dispositivi strumentali differenti. (per eventuali commenti){ TerzoFrame Istruire non significa né addestrare né scolarizzare, ma istruire significa stimolare nelle persone la capacità di stabilire relazioni tra dati ed elementi di varia natura attraverso processi di elaborazione e di assimilazione, indotti da reciproche dialettiche comunicative. Questi dati ed elementi si possono assumere sia dall' esterno, attraverso varie tipologie di comportamenti propri e/o nelle interferenze, che conseguono alle relazioni con altre persone e ai diversi meccanismi legati all' inferenza cognitiva, sia attraverso la simmetria che la mente costruisce nel governo e nel controllo dei processi interiori, che si materializzano e si possono percepire nel rapporto mente-corpo di ciascuno. In questo modo con l' istruzione si induce un processo di interiorizzazione e di assimilazione di metodi di ricerca di simmetrie in e tra quelle persone che si pongono in relazione tra loro e tra ciascuno che si pone in relazione con il mondo fisico che lo circonda, per conoscerlo. Questo avviene attraverso i processi relazionali che si possono scoprire ed evidenziare tra singole e molteplici identità di un mondo, a cui ciascuno appartiene senza differenze di rango, ma con contributi funzionali alla varietà del mantenimento di valori soglia di entropia compatibili con l'esercizio della vita. Si realizza in questo modo la formazione di un modello a cui, chiunque lo possegga, può attingere in modo autonomo, individuale e critico perché diviene un criterio, un algoritmo in cui i dati da gestire sono legati da relazioni e da rapporti immediati e non mediati da processi psicologico-culturali, frequentemente subliminali, indotti da chicchessia con qualunque finalità perché questi dati da elaborare sono filtrati con discernimento consapevole, sulla base della necessità logica del legame da costituire, e non sono inseriti acriticamente nella procedura. Pertanto un popolo istruito o una gens consapevole è difficile da governare. Una folla di persone dotate di pensiero critico non può essere facilmente orientata e gestita. Nel momento in cui ciascuno di noi è in grado di porsi fuori dai percorsi istituzionali e canonici dell' apprendimento e riesce a guardare e a misurare le dinamiche del modello diretto e non mediato della tradizione dei saperi, egli si pone in modo indipendente e autonomo rispetto al disegno formativo in cui non si abbia il contributo individuale alla conoscenza di tutti: in questo modo, infatti, si rifiuta piuttosto il tentativo di realizzare l'egemonia di un disegno politico-istituzionale in cui è evidente il controllo degli scostamenti dal modello che si cerca di configurare sul corpo sociale. Questo nuovo modo di essere libera dai ceppi e affranca dai miti e dalle suggestioni mediatiche della comunicazione paludata, e per certi versi orientata al mantenimento e alla conservazione di determinati modelli socio-politici e culturali in grado di garantire, attraverso il disegno e la strategia sociale dell' ordinamento e della gerarchia, il premio per la egemonia e per la prevalenza e la pena per la subordinazione e per la subalternità. Anche perché è più facile creare, nei gruppi umani così costituiti e così conformati, standard formativi a cui adeguare norme e contenuti in linea con una visione unica e unitaria del processo di integrazione socio-educativa, in quanto più semplice da realizzare e più facile da governare laddove si dà mandato di elaborare modelli psico-pedagogici, coerenti con i profili sostenibili da un determinato gruppo socio-culturale così da ridurre la varietà in diversità, che può essere facilmente misurata come gradiente di scostamento dal valore medio atteso. Consapevolmente o inconsapevolmente si trascura la complessità della persona umana su cui è necessario investire in termini di conoscenza e di capacità critica, da stimolare nel rispetto della indefinita molteplicità della ricchezza di doti umane e intellettuali di cui ciascuno può essere dotato. Ma per affrontare il tema della formazione, che si deve opporre alle strategie e al disegno di semplificare per meglio gestire, è necessario riferirsi ad un sistema, l' uomo e la sua formazione, che per sua stessa natura è così complesso, con cui concepire un disegno che riprenda [...]the difference between hypertext and conventionally linear composition[...], in cui devono venir meno i ruoli per liberare funzioni e capacità reali della persona senza i filtri dell' opportunismo feudale dell' appartenenza. (per eventuali commenti){ QuartoFrame [...]Quindi non gerarchia e ruoli nella formazione ma capacità di progetto, ampia realizzazione di strategie coerenti con i bisogni diffusi e capillari di sapere e di saper elaborare contenuti e strumenti di apprendimento. L'apprendimento, l'elaborazione dei contenuti appresi in funzione di proprie caratteristiche e coerenti con una visione del mondo ideale e materiale di cui ciascuno di noi fa parte sono possibili, se ciascuno di noi riflette sulle opportunità che non soltanto i linguaggi naturali ma soprattutto i linguaggi artificiali, quelli tanto per intenderci che sono in grado di codificare algoritmi comprensibili da un sistema hardware-software, offrono per verificare se il modello che ciascuno di noi possiede nella sua mente è descrivibile e corrisponde nel suo funzionamento alla realtà da cui l' inferenza e i processi cognitivi lo hanno tratto.[...] Infatti l' informatica, nel suo modo di essere e di diventare un processo culturale articolato e complesso che già si specializza in molteplici settori di studio e di ricerca, affina la sensibilità nell' affrontare analisi e soluzioni di problemi che si vuole ridurre ma che pur apparendo o facendoli inizialmente tecnici, tali non sono. Infatti a ben guardare nulla di tecnologico è presente nell' apparato culturale e scientifico dell' informatica, se non il solo macchinismo dei vettori (hardware), attraverso cui si rappresentano e si comunicano le forme di elaborazione (algoritmi) dell' inferenza cognitiva, tratta dai domini nei quali ciascuno di noi può trovarsi, perché questa è la fase in cui la libertà, la creatività, in ultima analisi il profilo mentale delle persone si libera da diaframmi e da impotenze espressive in cui è costretto da una realtà fisica, in cui la mente di ciascuno vive sempre nella condizione di potenzialità continuamente inattuale e inattuata. [...]un concetto già da me espresso nel 1996, a proposito dell' incremento di entropia collegato al fatto che la capillarizzazione dei modelli cognitivi, assunti con l' informatica invece che tendere verso la certezza tende verso il disordine e la probabilità, in quanto il messaggio indirizzato possiede meno certezze e quindi induce ad una maggiore elaborazione del pensiero, in quanto l' analisi spinge verso l' insoddisfazione dello stato informativo in cui ciascuno può trovarsi; richieste e domande che tentano di misurare il livello di informazione che si possiede per tentare di trasformare la probabilità in certezza, laddove si coglie che il sistema rappresentato da ciascuno in quel momento, evolve verso entropia negativa come misura dell' informazione mancante a cui bisogna far fronte con intelligenza, diversamente dal passato in cui la memoria dei fatti avvenuti precedentemente poteva offrire soluzioni senza per questo sottilizzare tra probabilità e certezza informativa legata al diverso grado di entropia.[...] In questo modo l' attenzione deve essere rivolta ai linguaggi, che nell' ambito informatico derivano dalle grammatiche generative, in quanto costruiti per dar corpo a strutture strettamente legate ai modelli dell' inferenza simbolica e semantica. Così, diversamente dal passato in cui gli aspetti tecnologici del lavoro umano venivano separati dalle cosidétte produzioni intellettuali, in ossequio alla verticalità della composizione e della struttura sociale dei gruppi, adesso si assiste alla progressiva identificazione tra linguaggi (attività intellettuale) e tecnologia intesa come capacità reale di codificare idee e concetti in mezzi e strumenti (vettori) idonei a rappresentarle fisicamente in metalinguaggi. In questo modo l' informatica permette di ottimizzare i mezzi di comunicazione espressiva, attraverso la rappresentazione che si realizza con algoritmi che non sono soltanto procedure sequenziali o oop (object-oriented programming) di un qualsivoglia flow-chart o storyboard magari stesi con lo Unified Modeling Language (UML), ma che possono essere e sono scelta di mezzi espressivi ritenuti idonei da chi li utilizza per comunicare al meglio le proprie idee o talvolta, come in questo caso, il proprio disaccordo su comportamenti che nulla hanno di etico, di intelligente e di culturale se non nella forma che deve interessare la sociologia, la psicologia e l' antropologia. (per eventuali commenti){ QuintoFrame Ogni elemento del processo si pone dialetticamente in una relazione reciproca di uno a molti, costruendo uno schema funzionale in cui tutti e ciascuno apprendono per far si che l' intero sistema apprenda, secondo una logica di servizio in cui uno e tutti sono necessari, non per il rango, quanto piuttosto per la funzione di conoscenza e di criticità che ciascuno svolge e rappresenta in quanto coefficiente di moltiplicazione. L' informatica con il bagaglio di millenni di storia e di pensiero in cui affonda le proprie radici rompe le catene e libera la consapevolezza dell' individuo, perché lo porta naturalmente a pensare, a organizzare, a rappresentare, a comunicare in forme dirette senza sollecitare forme palesi o occulte di compromessi e di narcisismi funambolici, ma puntando alla soluzione di problemi risolvibili con procedure definite, finite e prive di ambiguità semantiche, sviluppando in questo modo la propensione individuale al ragionamento critico. Il ragionare, secondo schemi consapevolmente assunti, conduce a scenari in cui le categorie del pensiero assoluto e del pensiero relativo sono soltanto categorie del nominalismo verbale e lessicale. Il modo di procedere individuale e critico porta a ritenere che i valori con cui si rapporta e si misura non solo il prodotto culturale e intellettuale dell' uomo, altro non è se non il progetto sequenziale e programmatico (alfabeto combinante che elabora l' informazione nella forma di stringhe) della catena dei nucleotidi (timina, guanina, adenina, citosina) del dna. In questo modo ad esempio i concetti di libertà e di etica altro non potrebbero essere se non un if...then...else, un loop, una sequenza di stringhe variamente combinate o permutate e inserite in classi, oggetti e funzioni o metodi che come in un algoritmo risolutivo che è la vita elaborano, rappresentano e comunicano secondo un codice alfabetico in base 4. Quindi ciò che può apparire come effetto di elaborazione da addebitare a disegni e a modelli trascendenti, altro non sarebbe se non il clamore della nostra ignoranza e il silenzio assordante della difficoltà a governare e a gestire la complessità del conoscere. Nel corso della nostra vita individuale e collettiva non siamo in grado di sciogliere nel pensiero forte di un' analisi minuta, che porti dal disordine metafisico delle visioni incompiute alla semplicità dell' intelligenza che si svolge e opera, ciò che altro non potrebbe essere se non una produzione culturale in senso lato, ovvero la complessità delle stringhe scaturite dai processi combinatori di un alfabeto in base 4, in grado di dare risposte coerenti, cioè culturali, con i bisogni vitali di quella determinata specie. (per eventuali commenti){ SestoFrame Pertanto, per dare maggiore forza espressiva ai contenuti della comunicazione, gli elementi o codici linguistici qui adottati appartengono alla sfera dell' immediato comunicativo: il segno grafico che lascia spazio e libertà in chi ricerca nella propria mente l' intuizione e la didascalia, laddove è presente, che integra l' immagine e suggerisce reciproche riflessioni tra le sorgenti informative, quando la sola scrittura avrebbe reso più difficile far capire il senso del messaggio trasmesso. In questo modo computer grafica e linguaggi non iconici costituiscono codici e simboli comunicativi integrati di una realtà, che appartiene ai processi di elaborazione della conoscenza, intesa come capacità di creare legami e relazioni tra i dati assunti dal mondo al quale apparteniamo nella sua fisicità esterna e nella sua dimensione interiore e mentale dell' essere ciascuno di noi individuo e identità. Lo scenario è l' informatica che in questo modo si affranca significativamente ed epistemologicamente dalla cibernetica degli anni '40 e '50 (N. Wiener, 1950) del secolo scorso perché assume l' identità umanistica del bisogno e del contenuto della comunicazione in cui sono prevalenti i linguaggi su cui riflettere, per ridurre il rumore di fondo ovvero il valore di scostamento tra ciò che ciascuno (source) intende comunicare e ciò che riceve chi ci ascolta (target). Anche perché nel momento in cui si stende o in pseudo codice o nella forma dell' algoritmo compiuto la soluzione di una determinata classe di problemi, si descrive funzionalmente il modello che ciascuno può aver appreso attraverso l' inferenza dei processi cognitivi e la cui falsificabilità viene verificata nel momento in cui determinati processi logici di una macchina, allo stato matematicamente fuzzy o binaria, si appropriano di questa comunicazione, attraverso l' implementazione che ne viene fatta. In questo modo si descrive e si definisce l' informatica come punto centrale di una sintesi culturale e scientifica che compie un percorso e porta a piena maturazione gli esiti che dall' umanesimo portarono al rinascimento con la costruzione insieme dell' homo faber e dell' homo scribens, fatto questo che permette di definire l' informatica come la più scientifica delle discipline umanistiche. Sebbene la definizione possa apparire, agli occhi e alla mente di uno studioso di cose umanistiche, un' affermazione decisamente azzardata, questa è una definizione che può calzare in quanto i valori di riferimento, a cui tende l' attenzione, tendono a rompere i canoni classici non tanto della ricerca, quanto piuttosto della elaborazione di contenuti riconducibili alla cosidetta sfera di studi umanistici nel rapporto procedura/documentazione. Ne consegue che è necessario ricondurre l'analisi della conoscenza e del conoscibile ad un sistema di regole logico-formali, indipendentemente dal focus su cui si applica. Queste regole attuano un progetto scientifico in cui il contenuto è soltanto la conoscenza da realizzare senza ambiti o domini, in cui assiomi e postulati devono ispirarsi alle capacità di indagine e di istruttoria che si realizza. In questo modo è possibile evidenziare chiaramente il rapporto tra documentazione e procedura come elemento propulsivo del motore inferenziale, che solo è in grado di analizzare il database teorico-operativo del nostro dominio in quel momento osservato secondo i presupposti logico-formali del pensiero logico-matematico e dell' informatica. [...] Questa disciplina è di difficile definizione in quanto il suo campo di applicazione non è immediatamente misurabile e il suo apparato teorico tende a convergere e ad identificarsi con le problematiche legate alle norme e alle regole della conoscenza scientifica. Da qui discende che l' informatica - non le macchine di cui essa si serve - può essere intesa come l' espressione attiva del pensiero ( norme e regole concretamente applicate) che non solo elabora l' informazione, scindendola nelle sue componenti elementari ed essenziali ( i dati), non modificando i legami logici tra questi ma evidenziandone i rapporti impliciti, e la rende comunicabile; ma in quanto consumatrice di assiomi e paradigmi logici e matematici produce conoscenza anche quando un semplice algoritmo (Èmile Borel, 1913), con i suoi passi definiti e finiti, tenta una rappresentazione formale e simbolica - senza per questo entrare nella disputa tra funzionalismo e connessionismo e cognitivismo - in un crescendo dinamico in cui dal byte sia possibile ritornare al byte, in una sorta di ricorsività algoritmica che consente l' ampliamento del proprio dominio ad ogni chiamata, con funzioni che tra il 1934 e il 1936 ebbero modo di definire come classi generali, tra gli altri, Kurt Gödel e Alan Turing.[...] (per eventuali commenti){ SettimoFrame In questo modo, nella forma di algoritmo non strutturato e quindi privo di quella formalizzazione tipica di un qualunque codice sorgente, il senso di questo lavoro è legato al tentativo di creare e suggerire, nelle diverse articolazioni attraverso cui si manifesta, percorsi intellettuali e mentali di formazione critica, nel saper collegare nella propria mente i frame, variamente definiti e costruiti. In questo modo le immagini rappresentano l'esito immaginato del processo critico dell'elaborazione formale: questa si materializza e si coagula nella trasparenza dell' icona prodotta dall'algoritmo. Così, dalla trasversalità dei percorsi cognitivi realizzati, è possibile che emerga la rete che è stata realizzata con la programmazione software, collegando in un processo unitario, e teoricamente ricorsivo/esponenziale, le diverse tipologie di frame, per dare un senso al disegno algoritmico del pensiero che cerca di dare unità al tutto: con le modalità iconiche e/o testuali e con semplici procedure algoritmiche definite e funzionanti, inserite nella cartella allegati\software e rappresentate anche dal codice sorgente. Ciò che qui scrivo è quindi l' espressione ad alta voce, attraversata dagli schemi logici della visione formale del problema a cui voglio attendere, sottolineata dai vari rendering, aliasing, antialiasing, dithering, degli eseguibili e codici sorgente del pensiero algoritmico: questo avviene nei diversi passaggi della comunicazione di un dissenso che si origina dalla percezione di un qualcosa che non va nella gestione delle risorse umane, finalizzata al miglioramento delle condizioni di esercizio e di funzionamento del corpo sociale nel suo complesso. Il malcontento che serpeggia è qualcosa che appartiene all' indefinito collettivo che evita la personalizzazione, perché non tutti hanno il coraggio di esprimere a voce alta e singolarmente la loro disapprovazione perché si può aver paura di perdere quel poco, che l' organizzazione delle clientele, del familismo e del nepotismo elargisce a fauci disperate, affamate e marginali che comunque tendono ad integrarsi in questo sistema, in un prossimo domani di un quotidiano privo di dignità. Si confida sul meccanismo concorsuale per accedere, perché la gerarchia strutturale e l' organizzazione del consenso e del potere spingono per la condivisione di valori che nella forma del principio non possono non essere accettati, in quanto è implicito e naturale che deve essere posta la persona giusta al posto giusto. Ma se questo vale per dissertare su categorie di etica e di morale con aggettivazioni politiche e/o sociali, o discettare sulla distinzione tra pubblico e tra privato a cui si deve ispirare un corretto modo di organizzazione sociale privo di troppa flessibilità e di arbitrio, non altrettanto avviene nella scelta della persona: nella concretizzazione non est dubium quin non si mantenga, occasionalmente e spesso, la coerenza tra valori universalmente riconosciuti e procedure formali di atti burocratici e giuridici per l' espletamento dei percorsi concorsuali. Qui gli abiti formalmente corretti potrebbero rivestire e coprire le discrasie tra principi ispiratori e realtà che possono corrispondere ai valori di mantenimento sostanziale di privilegi e di casta, con selezioni funzionali prevalentemente ricondotte al sistema ampio delle discrezionalità, delle identità e delle appartenenze. Esistono ad esempio elementi oggettivi e tendenzialmente assoluti di valutazione delle risorse da selezionare e ai quali riferirsi e che potrebbero ridurre la discrezionalità, nella scelta delle risorse umane da impiegare nei diversi settori di attività, ai fini della realizzazione di un progetto coerente e consapevole, in grado di arricchire di reali possibilità la varietà di cui necessita un sistema che, per la sua armonia e fisiologia, necessita soltanto di funzioni: anche per creare e mantenere equilibri tra le parti concorrenti come conseguenza di una qualche forma di equilibrata redistribuzione di oneri e di vantaggi dei singoli elementi tesi, nel loro funzionamento, al mantenimento dei valori soglia di compatibilità funzionale. Perché ad esempio, nel momento in cui una persona consegue un titolo come la laurea, nel rispetto di parametri significativi come l' età anagrafica di chi consegue la laurea, il tempo impiegato per il conseguimento e il voto, che certamente in quanto dati assoluti e oggettivi e misurabili non hanno bisogno di sintonie interpretative con i referees-giudici/arbitri, per tanti motivi non si fa molto per trattenere questa persona, anche quando questa sintetizza nei tre parametri indicati un coefficiente massimo ma la si lascia andare? A mio avviso, tra la molteplicità di risposte che si possono azzardare e indicare, si può anche dialetticamente tentare e proporre una risposta come semplice idea dell' uomo della strada: conoscendo in questo modo le capacità intellettuali e le capacità critiche di quella persona e la sua autonomia negli ambiti delle future linee di ricerca può non essere facilmente ricattabile secondo gli schemi feudali del vassallaggio personale e scientifico. Quindi la persona in questione potrebbe essere inopportuna per il disegno di chi fonda il proprio valore nella propria capacità di creare e di governare senza opposizione quei domini feudali, anche eventualmente da tramandare in eredità, senza che per un verso chi agisce debba conoscere necessariamente nè Carlo Il Calvo ( Capitolare di Quierzy, a. 877) né Corrado 2° Il Salico (Edictum de Beneficiis ovvero Constitutio de Feudis, a. 1037), mentre di sicuro per altro verso dimostrerà di conoscere molto bene le regole del tempo presente nell' occupare e nel tramandare: [...] Quia de Feudis tracturi sumus, videamus primum, qui Feudum dare possunt [...][...] Dux, Marchio, et Comes similiter Feudum dare possunt , qui proprie Regni [...] qui ab eis accipiunt Feudum, minores Valvasores dicuntur [...]. Le modalità dell' investitura feudale devono corrispondere quindi a precise regole che devono ispirarsi, nella forma e nella sostanza, alla liturgia dell' unzione che garantisca l' untore da possibili feedback negativi ovvero difformi e alternative visioni degli scenari da perpetuare. Così potrebbe essere predisposto un qualcosa che garantisca forma e contenuto di un' azione mirata, non ad alienare ciò che si ritiene essere la prerogativa del rango a cui si appartiene ma che permetta di garantire, nella procedura di utilizzo, la forma giuridica del dispositivo da attuare per perpetuare eventuali scelte soggettive, liberando le proprie mani da ciò che può essere giudicato come pastoia. Sempre l'uomo della strada può pensare che la disponibilità di strumenti giuridico-finanziari, come il cosiddétto rientro dei cervelli, (ma perché farli uscire?), potrebbe rispondere alla flessibilità di impiego richiesta. Infatti questo strumento può apparire allo stato e in presenza di valutazioni significativamente discrezionali, fatte le dovute eccezioni, uno strumento da piegare a particolarismi e l' opportunità politica idonea a garantire schemi di controllo attraverso l' utilizzo di risorse finanziarie, che si sarebbero, probabilmente, potute risparmiare inizialmente. Infatti si sarebbe conseguito un risparmio reale se si fosse operato in un' ottica diversa, creando all'origine condizioni e operatività per ottimizzare la varietà di quelle intelligenze, creative e geniali e fiduciose nella loro identità e nella loro autonomia di persone di forte intelligenza, e libere dai lacci di una qualsivoglia politica che non tenga conto delle reali capacità, congiunte con entusiasmo e con forti motivazioni, perché sono capacità che appartengono a persone inclini alla ricerca e allo studio e non a compromessi di qualsivoglia natura. (per eventuali commenti){ OttavoFrame Il dato statistico che emerge da quanto segue confermerebbe le argomentazioni fin qui sviluppate, circa la presenza di risorse intellettuali in grado di arricchire la varietà di scenari idonei alla ricerca e allo sviluppo, con la numerosità di persone in grado di popolarli. Infatti, citazione del 29 luglio 2008, Almalaurea: “Ecco i figli del 3+2”, nota ai dati sui laureati memorizzati sul database di Alma Laurea che registra "[...] E dopo la laurea specialistica? Il 63% intende proseguire la formazione (la media nazionale è del 43%): tra questi, il 16% con una scuola di specializzazione post-laurea, il 15% con un dottorato di ricerca e il 10% con un master universitario. Un dato che si spiega, anche in questo caso, con la minore dinamicità del mercato del lavoro locale. Inoltre stiamo parlando dei primi laureati specialistici, i migliori, quelli che maggiormente aspirano a carriere accademiche o di più elevata formazione prima di guardare al mercato del lavoro. " I migliori, che pur avendo requisiti e profili idonei alla ricerca, vengono in gran parte risucchiati dal mondo del lavoro che investe di suo, e capisce che il capitale umano è assai più importante per lo sviluppo di un' economia coniugata con risorse umane in grado di realizzare modelli contestualizzati di ricerca e di lavoro, nella reciprocità delle relazioni che si creano, perché laddove si opera lì si pensa e si elabora e quindi si è in grado di dare impulso a processi economici non miopi, che diversamente, con ottiche diverse e alternative, divengono importanti in quanto impiegate nell'ambito di visioni economiche e di sviluppo assai dubbie, quando sono determinate da scelte delle risorse non legate alla competenza quanto piuttosto alla appartenenza, secondo manierismi e conformismi di dubbio gusto estetico e funzionale. Soltanto in questo modo o in modi analoghi si dà spazio all 'emergere e in certi casi si consolida un ceto sociale che comunque non possiede ancora la sicurezza della gestione del potere e delle dinamiche sociali a cui comunque regie compiacenti e provvidenziali potrebbero farlo tendere. Perché non si appartiene alle famiglie di consolidata presenza i new possible gentry (sic!), che per inciso non intendono sradicare il malcostume, ma intendono semplicemente escludere gli altri per includere se stessi nella continuità, si affollano intorno al desco imbandito, perché l' ascesa sociale ed economica non è compatibile con l' autonoma e individuale disponibilità di proprie qualità e di versatilità utile per ogni settore di applicazione, che soltanto altri sembra non avvertire forse perché si è più attenti ai formalismi dei dispositivi giuridici di ingresso e non ai risultati. La valutazione dei risultati e il loro impatto e ricaduta sulle dinamiche di sviluppo non si misura forse perché si è in presenza di un feedback asimmetrico, per cui le perdite si fanno gravare sulla collettività le cui risorse appaiono illimitate, perché manca il conto immediato e le perdite si stornano alle future generazioni...fino a quando? Ma questo non è importante in quanto questa domanda non viene posta perché il nuovo ceto che sgomita e che si accalca e che ancora non ha di suo, non proviene pertanto da una qualunque forma di precedente e consolidata accumulazione capitalistica, tende comunque a ricreare una qualche forma di accumulazione originaria, fondando le proprie fortune ad esempio sulla organizzazione amministrativa dei servizi di cui uno Stato moderno deve disporre e sul suo ordinamento e sui suoi meccanismi di autosostentamento poltico-culturali e sociali, costituendo in tal modo una struttura feudale secondo organigrammi di vassallaggio, assimilabili alle reti di Petri nel loro modo di trasmettere un segnale discreto e di enfatizzarlo nodo per nodo, ritenendo indefinita la risorsa a cui si ritiene di dover attingere per sé e per i propri aventi causa in una forma orgiastica e dionisiaca di rituale ricorsivo. Pertanto il concorso, currere cum e cioè correre insieme per evidenziare in modo onesto e trasparente differenti e reali capacità tra i concorrenti in quella gara, può essere realizzato non per accrescere la varietà e la diversità funzionale delle risorse da impiegare, per migliorare il funzionamento dei vari meccanismi di cui i gruppi e le società umane si sono dotati, nel loro articolarsi per conoscere e per fare ricerca, per produrre beni e servizi adatti alla sopravvivenza di quel determinato gruppo, quanto per tacitare le voci diverse e alternative, gli extra chorum, che disturbano l' orecchio attento e melodicamente intonato di un qualsivoglia regista o maestro concertatore con la bacchetta della cooptazione che in questo modo ne legittimerebbe l' esclusione. E' tra queste riflessioni e in questi snodi di un viaggio ideale entro la memoria e la storia, in cui ho cercato di rappresentare le proiezioni del mio pensiero, che voglio dare spazio, oggi, nella forma dell' out-line a quei contenuti di computer grafica e di didattica dei linguaggi formali che da diversi anni erano pubblicati on-line con cadenze ispirate dai ritmi della creatività, alimentata dalla riflessione sul vivere e sul mio lavorare quotidiano, in modo quasi da materializzare le idee e i concetti nelle forme grafiche e nel pensiero critico dello sviluppo algoritmico che unisce, fornendo i meccanismi dell'associazione critica e della scoperta delle relazioni tra le cose di questo mondo. E' ovvio che l' abito da indossare per materializzare le idee e per costruire la scenografia di questi intrecci, di questo continuo organizzare gli equilibri convergenti di sostanza debba essere tagliato su stoffe di pregio, sollecitando nel lettore-autore un modello mentale incisivo che gli permetta di costruire autonomamente associazioni, perché attraverso i diversi codici linguistici e quindi comunicativi egli sia posto nella condizione di cogliere adeguatamente la realtà, nella forma dell' essere visto da altri mentre vede sé stesso come altri diversi da sé. La forma migliore di rappresentazione di queste tematiche non poteva essere diversa dalla costruzione di un ipertesto, che avesse però le caratteristiche di riprendere l' ispirazione che, alla fine degli anni '60 del secolo scorso, permise il rilascio di un linguaggio formale, come SGML, che dava direttamente corpo e proseguiva nell' evoluzione dell' idea di Vannevar Bush del luglio 1945, descritta in As We May Think. (per eventuali commenti){ NonoFrame Con le forme evolutive dei linguaggi formali che dal GML-SGML (C.F. Goldfarb, 1969) conducono ad un migliore affinamento della gestione e della indicizzazione di documenti (HTML, HML, XML) fino alla loro presentazione in un output che migliora sempre più il proprio layout, si giunge a compenetrare sinergicamente blocchi di testo, espressione scrittoria delle idee formalizzate e coerenti all' interno del blocco, in una rete che dal segno grafico del testo assume il peso del significato attraverso i legami che uniscono i diversi blocchi o unità semantico-grafiche, pensate e descritte. Diversamente dal libro cartaceo, il libro digitale è aperto ai contributi di chiunque voglia misurarsi nelle dinamiche della conoscenza aperta, in cui non si abbia un modello di percorso cognitivo sequenziale e lineare con i diversi e i successivi livelli di apprendimento e di conoscenza, progressivamente dimenticati, a cui si giunge in nome e per conto dello stato presente; ma è necessario seguire un percorso che abbia in sé il backtracking della ricorsione da cui si tragga continuità di stati cognitivi senza passato e senza tempo. Quindi conoscenza intesa non come organizzazione lineare e dinamica di dati, quanto piuttosto una struttura non lineare analoga a quella degli alberi, dal cui nodo radice e nodi figli e foglie senza link si abbia l' opportunità di realizzare, ad esempio attraverso l' implementazione di algoritmi paralleli, forme di conoscenza, che politicamente assumono significativamente il contenuto di democrazia sostanziale e non formale, in modo tale che ciascuno si ritrovi nella condizione di poter apprendere e di poter conoscere senza condizionamenti di alcun tipo. In questo modo si realizza uno strumento che tenta di emulare un insieme di funzioni, partendo dall' idea che la conoscenza è un fatto dinamico e come tale non deve dimenticare i diversi passaggi, che hanno portato l' individuo a quel livello o stato di conoscenza, con il superamento del modello a scala in cui la singola idea o il frame [lo scalino( pedata-alzata)] è necessario per procedere ma deve essere dimenticato in quanto inutile per continuare la salita e quindi muore perché è isolato e continuamente a livello più basso, diversamente dallo stack (o registro SP) in cui l' ultimo dell' input (pushed) è il primo dell' output (popped), che in questo modo conserva la dinamica della progressione. E' necessario far evolvere quindi il contenuto ideale che possiede la trama dell' articolo pubblicato dalla rivista Atlantic Monthly (cfr. supra,luglio 1945) verso forme di democrazia politico-culturale compiuta, in cui la libertà di ciascuno è semplice funzione del proprio livello di conoscenza direttamente assunta e non mediata da nessuno, che assuma l' ignoranza come forma di consenso e di governo, perché la conoscenza non è né gerarchia né sudditanza, ma diritto che si esprime come semplice e diretta dialettica, in cui l' altro come persona o l'altro come realtà da conoscere e da acquisire e da assimilare sono semplicemente elementi, su cui la curiosità e l' interesse del nostro cervello deve sostare e su cui deve indagare anche e soprattutto attraverso l' errore sperimentale: non esiste un mondo interiore che autonomamente produca idee, senza pensare alle funzioni e alle potenzialità che possiede il sistema nervoso centrale, che procede nella sua autonoma e indipendente elaborazione di dati esterni e di stati fisici e mentali di ciascuno. In questo modo si costruisce la rappresentazione personale di una qualunque realtà attraverso le idee, in quanto espressione della fisiologia neuro-cerebrale da cui parte e a cui ritorna continuamente il processo di rappresentazione e di verifica di stati di conoscenza (idee), che possono apparire anche avulsi dal contesto sperimentale della realtà fisica, ma che invece altro non sono se non proiezioni di inferenze linguistico-logiche che successivamente andranno verificate. (per eventuali commenti){ DecimoFrame Perciò questo ipertesto è stato dotato di possibilità reali idonee a dimostrare che il libro digitale è una realtà viva che evolve attraverso la condivisione dei lettori-autori senza nessun tipo di riedizione, ma semplicemente con l' utilizzo di linguaggi di programmazione ad alto e a basso livello, come assembly, che l'interprete logiix, di questo sistema autore, ci ricorda laddove utilizza per aprire il file in sola lettura, in sola scrittura e sia in lettura sia in scrittura i parametri 0, 1, 2 , della funzione filewrite (), evidente nell' istruzione assembly mov al,01 ad esempio.In questo modo si è in grado di interagire con i sistemi operativi così da permettere la scrittura delle idee e delle relazioni in tutte le forme, che ciascuno ritiene di realizzare su dispositivi e periferiche di lettura-scrittura. Così al lettore-autore è data la possibilità, nelle forme messe a disposizione dal software sviluppato con l' interprete logiix, di scrivere sul proprio hard-disk o, teoricamente, su qualsivoglia memoria di massa le sue idee e il proseguimento del suo cammino, al seguito dei flashback, per dilatare e condividere un dominio che diviene sempre più indefinibile ma reale. In questo modo trova piena attuazione il modello teorico descritto e pubblicato sia on-line sia su supporto cartaceo, nella certezza che deve esistere continuità tra la rappresentazione simbolico-mentale dei legami linguistico-logici e loro trasformazione in oggetti, gestiti da metodi o funzioni o procedure che simmetricamente esportano nella realtà dimensionabile, la non dimensione dell' intuizione e della successiva organizzazione mentale. In questo modo il sistema-autore, realizzato seguendo l'evoluzione dei canoni classici della riflessione ipertestuale, descrive due possibili scenari che si integrano e sono costituiti dai frame associati da pseudo sequenze di Fibonacci e dalle scelte, personalizzate in pseudorandom, effettuate da chiunque in una forma arbitraria e senza contesti che suggeriscano percorsi, in quanto ciò che si sceglie è soltanto l' oggetto frame ma non il suo contenuto, che apparirà richiamato dal software in successive sei window-pop-up (cfr. supra SecondoFrame ), contestualizzate come blocchi di pensiero-concetto-materia, da cui passare e a cui eventualmente ritornare per altri blocchi di eventuali flash nella mente di chi osserva. Così piuttosto che disegnare unici percorsi associativi che il lettore-autore sceglie, confidando sul fatto che l'editore, ovvero colui il quale ha lavorato sul sistema-autore, abbia disegnato una mappa concettuale simmetrica, viene lasciato spazio ai legami e alle associazioni che chiunque legga e osservi alimenta nella propria mente, anche nelle forme inconsapevolmente personalizzate. E' stato realizzato un sistema assai complesso nella semplicità dell' uso e della fruizione perché la rete che è sottesa, nell' articolazione delle associazioni e dei richiami concettuali e ideali, non appare materialmente evidente se non nel momento in cui il lettore-autore di questo dominio ha come una sensazione, la percezione di una realtà che si dispiega, formandosi nella immaterialità della propria mente, nella costruzione dei concetti che, in quanto componenti di una intelligenza che forma e costruisce, realizzano un disegno articolato di lessemi semanticamente congiunti nelle forme linguistico-iconiche e cromatiche di proposizioni, che si legano ai e nei token delle grammatiche del pensiero algoritmico dei linguaggi formali degli eseguibili, nel contesto iper di un testo multimediale, che offre molteplicità di chiavi di lettura, spesso anche nella filigrana delle trasparenze che si possono far emergere nella forma dei contesti e del backstage che hanno generato la rappresentazione comunicativa. (per eventuali commenti){ UndicesimoFrame In questo modo le relazioni e le associazioni pseudo random delle sequenze, che la pseudo serie di Fibonacci costruisce a partire dalla scelta arbitraria, che viene effettuata dal lettore-autore nel suo primo approccio a questo dominio, costruiscono simmetrie tra l' inferenza che viene generata dall' osservazione di quanto l' occhio dello spettatore-autore registra e il modello che progressivamente e quindi dinamicamente si costruisce nella sua mente, in un crescendo modulare di concetti che si interconnettono circolarmente attraverso assoni e dendriti virtuali di una struttura che continuamente e plasticamente evolve verso forme di conoscenza, che continuamente verifica il proprio livello di entropia. La percezione di una dimensione indefinita viene introdotta, confermata e consolidata laddove l'eseguibile hypertext, compilato in autoit, genera, nel running iniziale, sia interattività sia contestualmente, in modalità pseudocasuale, n frame, comprendendo il richiamo di risorse on-line attraverso il browser predefinito; queste risorse costituiscono gli elementi da cui partire e che materializzano assenza fisica di punti esterni all' osservatore, associabili alla dimensione temporale dell'inizio come procedure realizzate per avviarsi, punti ed entità che trasmigrano dalla dimensione fisica iniziale nello spazio della mente che deve seguire i possibili flash associativi che nella stessa unità di tempo si possono sviluppare. Alla base di questo progetto è quindi un disegno di rete ad architettura distribuita che si percorre attraverso grafi i cui archi nodi-icona si presentano autonomi e quindi in grado di collegarsi all'intero sistema con gli archi continuamente alimentati dai link di ricerca e di comunicazione interattiva. Il sistema è costituito da due domini contigui, che comunicano attraverso reference point attivati da reference button, con il dinamismo ipertestuale consolidato e governato, in forme alternative che integrano i classici link, dai command button: la cerniera è costituita da un' immagine che permette lo scambio comunicativo. Come indicato più avanti (cfr. infra), l' immagine, costituita da thumbnails-miniature, si avvale di due interfacce, due cartelle (hub logico-virtuali) che mettono in comunicazione i due domini che topologicamente possono apparire gerarchicamente ordinati ma che logicamente e funzionalmente sono orizzontalmente connessi. Così, utilizzando la struttura progettuale e operativa di questo ipertesto che contempla e prevede un massimo di 32 frame-finestre contemporaneamente disponibili, si può lavorare su diversi livelli, partendo dai link o dalle associazioni che chiunque veda o legga è in grado di realizzare. Quindi non soltanto per dare risposte alla complessità computazionale ma soprattutto per soddisfare bisogni di risposte chiare ed evitare l' overloading cognitivo è stata predisposta la soglia numerica degli elementi cognitivi contestualmente operativi: questa soglia è stata abbassata andando a chiudere casualmente il frame-lessia quando questo si abbandona per proseguire. Il disegno che è stato complessivamente immaginato non è lineare ma intende suggerire una circolarità da cui, forzando le linee centripete, si può fuggire, innescando, con la fuga delle idee, il disegno di linee ricorsive indefinite e infinite che soltanto la nostra capacità ideale incrementa e alimenta. L' articolata complessità del sistema si manifesta anche attraverso l'intelaiatura dei percorsi, costruiti perché le risorse siano disposte utilmente per essere trovate in un intreccio di percorsi, che creano reti semantiche attraverso un doppio disegno circolare dei domini iconografici, che si intersecano con contiguità simmetriche delle interfacce costruite. Sono state realizzate reti fisico-logiche attraverso i path/percorsi che tendono verso la realizzazione di un algoritmo del pensiero e di un pensiero algoritmico. La struttura è semplicemente complessa perché disegna nel suo insieme una rete. Spesso si può definire un problema o un fenomeno come complesso ma spesso il riferimento alla complessità altro non è se non l'incapacità di conoscere, perché mancano conoscenza e sapere in quanto uniche conseguenze della semplicità verso cui dobbiamo tendere, come certezza di metodo e di contenuti. In questo modo si abbandona il significato di complesso come semplice linearità di intersezioni e di nodi nella geometria combinatoria per scegliere l'accezione di complessità, come termine che mistifica, paluda e nasconde l' ignoranza cognitiva di ciascuno su ciò di cui si tratta. (per eventuali commenti){ DodicesimoFrame Semanticamente il termine complessità, come livello e valore delle parti concorrenti a determinarla, indica le relazioni e le interrelazioni all' interno di un sistema che per questo si definisce complesso, in quanto variabili e/o costanti al suo interno concorrono a realizzare il suo dinamismo. Talvolta lo stesso termine viene adottato ed usato per esprimere l' incapacità di descrivere nominalmente e comunicativamente lo stato cognitivo di ciascuno, che in questo modo sembra non possedere le idee chiare ( stato cognitivo) in merito. Complexus come legame e vincolo tra n variabili e/o costanti di un sistema ne indica lo stato fisico di intreccio (plexilis cum) ma non esclude, se è ben compresa la struttura, la capacità di descriverlo e comunicarlo attraverso lo stato cognitivo (idee) a cui si è giunti. Così la semplicità si trova e si rappresenta con l'indirezione semplice e multipla (vedi i puntatori e i puntatori a puntatori come elementi sintattici di linguaggi formali come C e C++), in cui nel rapporto tra macchina e linguaggio si vive la dinamica del rapporto tra la semplicità dell' hardware e la complessità del linguaggio, da assegnare alla rigidità delle strutture fisiche ed elettroniche: in questo modo il pensiero algoritmico si snoda senza rigidità ma flessuosamente con gli aspetti della trovata creativa, per trovare soluzione a problemi che altrimenti incombono e schiacciano, perché non si è in grado di trovare la semplicità, immersi, come siamo nella complessità di una visione perché non si riesce a trovare il filo di Arianna della via lineare, che soltanto l' inferenza, il modello e la verifica sanno gradevolmente dare. FILE *scrivi;int i=0; while(!feof(stdin)){fprintf(scrivi,"\%d",i);i++;} fclose(scrivi); if(sprintf(debug,"debug %s",argv[0])==NULL);else if(sprintf(command,"command %s",argv[0])!=NULL)*str=argv;sprintf(str,"debug %s",str);printf("debug sta per essere scritto\t\t\n\n...non lo trovo subito ma lo trovo e lo apro\n\t\t...........\t\t\n\n\nedita quindi la lettera r(egistry) e quindi premi ancora invio........per uscire\nda edita q(uit) e premi invio",argv[1]); system(str);break; Pensare, formalizzare, descrivere costruendo rapporti tra le stringhe e loro relazioni logico-sintattiche, che si fondano sull' inferenza e sul feedback che il vivere costruisce per ciascuno di noi. In questo modo la sequenza così creata determina con i singoli token quel valore semantico che conduce al significato della singola porzione lemmatica, dell'intera frase, dell' intero capitolo in quella filiera lessicale di bit. Vengono qui e precedentemente proposti elementi sintattici, token di un sistema complesso che appartiene a testimonianze e a modelli di realizzazione di algoritmi implementati nell'antologia di programmi che corredano questo lavoro. Nella struttura che si dipana, tra i fili di un pensiero linguaggio in cui fetch, assembly e assembler, execute, registri intersecano i nostri modelli linguistici in una logica vera e reale che muta il segno e il significato di una macchina, perché multi-purpose o soprattutto per questo. Perché la nostra mente con il linguaggio trasfoma la macchina in una dimensione esterna della nostra mente che quasi opera in telecinesi, verificando contemporaneamente la corrispondenza tra immagine della realtà nella nostra mente e la realtà esterna, che può essere raggiunta soltanto con modelli assunti attraverso capacità critiche e di pensiero non unico, ma dotato di capacità logico-inferenziali. E' fondamentale cogliere il processo di astrazione che è insito in questa enunciazione e che è sotteso agli specimina di codice sopra indicato. Astrazione che vuol dire attivare processi logici in cui la logica non rappresenta vuoti nominalismi di stereotipi scolastici o accademici, ma costruisce questi segni così organizzati in proiezioni in grado di incidere su entità hardware, che ne verificano la compostezza logico/creativa e originale, al di fuori dei canoni costruiti e stabiliti a misura di chi costruisce e di chi stabilisce, modulando e nascondendo i propri limiti dietro ranghi e ruoli occupati assai spesso abusivamente: quindi anche in presenza di funzionalità creative e eterodosse rispetto ai conformismi di chi sulla base del ruolo occupato decide su l'altrui intelligenza, perché non proietti ombre distorsive sul proprio stigma. (per eventuali commenti){ TredicesimoFrame Queste reti si disegnano quindi attraverso linee logiche costruite e suggerite dal e nel modello mentale, attraverso l' operatività dei link, dei running degli eseguibili e dei reference delle forme grafiche-contenuti, che sono significativamente congiunte e integrate in questo sistema complesso di rete. Il disegno ipertestuale, come fatto e entità mentale, si concretizza attraverso le relazioni consolidate dalla conoscenza del funzionamento del sistema operativo, non nella forma della procedura drag & drop, ma secondo la logica della pipeline che attraversa il percorso logico delle cartelle o directory, interrelandosi con le componenti del pensiero astratto che lavora con entità e simboli. In questo modo, anche semplicemente sapendo piegare alle esigenze comunicative i linguaggi formali, nell' ambito di un algoritmo in linguaggio c si può progettare un ipertesto sia nella forma interattiva sia nella forma di automatismo che si avvia dal lancio della prima esecuzione dell'algoritmo, come è ben presente in questo lavoro sia da immagine sia da testo alfanumerico. Infatti il modello ipertestuale che qui si rappresenta è libero ed è in forte relazione con chi ritrova o può ritrovare il piacere, scorrendolo, di ascoltare la sua mente che continuamente disegna nuove trame. In effetti qui la piazza (agorà), da cui partire, è disegnata come un doppio dominio ipertestuale con la contestualizzazione, realizzata attraverso l' interfaccia del file-menù (due file che appartengono rispettivamente alla directory pubblicazione01 e alla directory allegati, che costituiscono l' interfaccia di scambio/swap tra i due domini). In questo modo si permette lo scambio logico tra le risorse offerte e comunicate e si realizza la simmetria speculare (sic!), il percorso reciproco, tra la cartella pubblicazione01 e la cartella allegati con il proprio dominio di appartenenza che può essere percorso in modo autonomo o, se si vuole, si può velocemente scambiare con uno swap che può essere cadenzato in funzione dell' analisi cognitiva dei livelli che si vogliono evidenziare. Il pensiero in questo modo costruisce nella mente ma trasferisce, concretizzandola operativamente nella realtà materiale, quella conoscenza come livello o fase di apprendimento e di verifica per poi procedere nelle istanze di falsificabilità del modello, che solo può dare certezze dell' indefinito modo di correre verso i domini sempre più ampi della conoscenza senza tempo e senza spazio, costruendo la proiezione simmetrica della rete della nostra mente. Così ciò che è stato costruito risponde al bisogno di disegnare analogie tra il mondo della nostra mente, che costruisce proprietà, enti e simmetrie all' interno del cripto codice linguistico dei nostri circuiti neuronali e la proiezione che ciascuno di noi realizza della realtà che osserva e che, per essere elaborata, deve corrispondere appunto ai meccanismi introiettivi che assimilano e implementano non tanto l' immagine della realtà esterna, quanto piuttosto i processi che ciascuno è in grado di attivare per concretizzare scenari e prospettive cognitive. In questo modo le idee rappresentano l'esito finale del processo inferenziale che, attraverso la percezione sensoriale, costruisce, sulla base di competenze e conoscenze linguistico-logiche, il modello mentale, costruito attraverso la relazione che la mente di ognuno intrattiene con quanto è esterno alla stessa mente e che essa trae dalla realtà materiale e fisica percepita dal mondo esterno e dal mondo interno a ciascuno. Si ottiene così un allineamento tra metodologia di ricerca tecnico-linguistico-logica ed espressione rappresentativa e funzionale del linguaggio che assume, perdendo la capacità descrittiva, l'incisività e il significato di propulsore logico-strumentale. La tecnica e la tecnologia, quindi, se disgiunte dalla consapevolezza critica del' etica del saper fare, perdono il valore di riferimento e di prevalenza e vengono riallocate in posizione di subalternità rispetto al modello rappresentativo della descrizione linguistica dell'inferenza cognitiva. I valori ideali di riferimento sono la cultura e la formazione che costituiscono la libertà di saper costruire i presupposti critici, che pongano in grado ciascuno di saper rispondere ai bisogni reali dell' individuo, che interagisce con l' ambiente esterno e con la sua propria dimensione intima ed esistenziale, scrollandosi, come il pelo inzuppato d'acqua di un cane, dopo aver attraversato un ruscello, che lancia ovunque iridescenti gocce attraversate dalla luce di consapevolezza in cui etica e conoscenza stabiliscono reciprocità di rapporti e di relazioni. (per eventuali commenti){ Marco Schirru IEEE Membro Associato n.40232515 Who'sWho in the World 2010 pag. 2397 Presidente Associazione SKEPTO www.skepto.net , realizzatrice della prima ed. dell'International Film Festival del cinema indipendente (Cagliari 25-26-27 febbraio 2010) marco.schirru@tin.it#logiix function main () begin setappcaption ("Riflettere attraverso Linguaggi e Comunicazione, Ripiegandosi in se stessi per tentare di Capire"); end [...].Anche qui ritroviamo dunque la distinzione che abbiamo già incontrato tra nobiltà nuova e nobiltà vecchia. E' però vero che entro la nobiltà nuova il gruppo dominante, e d' altronde il più numeroso all' interno di tutta la classe, era costituito dalla gentry.[...] J. Topolski, La nascita del capitalismo in Europa, Crisi economica e accumulazione originaria fra XIV e XVII secolo, Giulio Einaudi editore, Torino, 1979, pag. 172 M.Schirru, Storia e Web, Annali della Facoltà di Scienze della Formazione dell' Università di Cagliari, Nuova Serie vol. XXI - 1998, pag. 281 #logiix function main () begin domanda:=answer (4 + 32,"vuoi avere l' opportunità di memorizzare eventuali tue riflessioni direttamente su questo frame ?"," ricorda che ritroverai le tue idee ad ogni riapertura del frame, a condizione che tu abbia installato/copiato il software sul tuo hard-disk e non operi dal DVD-ROM"); if (domanda =6 ) then begin pensieri1:=open( "log.gui",0,0); messagebox ("devi premere il tasto ok"); pensieri:=ask( "","ti trovi qui perché hai deciso di scrivere i tuoi commenti e suggestioni su quanto osservi!!!!!!"); if (pensieri="") then begin messagebox ("non hai scritto!!!ci hai ripensato?se la tua scelta non è definiva, avrai comunque e successivamente l' opportunità di scrivere a margine del frame un tuo commento!!! :-) grazie"); messagebox ("entro circa due secondi chiuderò questa immagine, ma ne avrai, in altri momenti a te più favorevoli, una nuova disponibilità, ciao!!!"); setcursor (242); wait (2000); domanda1:=answer (4 + 32,"ATTENZIONE!!","Se vuoi sostituire la chiusura con una scelta alternativa puoi farlo in questo momento... :-)...altrimenti esci"); if (domanda1 =6) then begin alt:=open ("..\\pubblicazione01\\allegati\\alternativa.gui",0,0); execute (alt,40363); end; if (domanda1=7) then begin messagebox ("sei di fronte alla scelta da te voluta e da te realizzata... :-) CIAO"); messagebox ("ti offro comunque l'alternativa...per proseguire...il sistema possiede altre risorse se sei deciso a chiudere... "); hdoc:=open ("..\\pubblicazione01\\allegati\\alternativa.gui",0,1); if (hdoc<>1)then begin close(pensieri1,1+256); wait (2000);end; open ("..\\pubblicazione01\\allegati\\alternativa.gui",0,1); end;end else begin messagebox ("ricorda che se operi dal DVD, il tuo commento non potrà essere scritto, in modo definitivo, a margine del frame ma soltanto sulla ram, per cui al riavvio successivo il commento, precedentemente scritto, non sarà più disponibile!! :-) grazie"); htop:=getfocus (pensieri1); setselection (pensieri1,htop,65535,65535); settextstyle (pensieri1,"Script",27,0); hdoc:=inserttext (pensieri1,pensieri); inserttext (pensieri1," "); data:=datetime(); inserttext(pensieri1,data); messagebox("successivamente hai l'opportunità di rappresentare il tuo commento anche direttamente in rete"); hdoc2:=open ("onlinex.gui",0,0); execute (hdoc2,59411); if (hdoc=false) then messagebox ("dal momento che operi dal cd, non mi è possibile scrivere a margine del frame, il proseguire dell' osservazione determinerà la chiusura del frame!!! per memorizzare quanto hai scritto, seleziona e clika sull'icona che rappresenta due fogli :-) ciao "); end;end; if (domanda =7) then begin messagebox ("adesso ti metto a disposizione l' elaboratore di testi 'notepad' che è parte del sistema operativo windows, in modo tale da permetterti di scrivere ciò che vuoi per ulteriori riflessioni personali sul frame che leggi in questo momento, indipendentemente dal fatto che operi dal DVD o da altri dispositivi di memorizzazione"); launch ("notepad","",1); end; end http://www3.unibo.it/boll900/numeri/1999-ii/Schirru.html M. Schirru, L'ipertesto applicato alla ricerca storica: il caso della relazione (1737-1738) del marchese di Rivarolo, viceré di Sardegna in F.Bocchi & P. Denley (a cura di), Storia & Multimedia, Atti del Settimo Congresso Internazionale Association for History & Computing, Grafis, Bologna,1994 http://www3.unibo.it/boll900/numeri/1999-ii/Schirru.html http://marcoschirru.demografiastorica-sardegna.eu/demografiastorica/corso199.htm http://marcoschirru.demografiastorica-sardegna.eu/demografiastorica/sardegna.htm M.Schirru, Guide:un ipertesto per la storia, Annali della Facoltà di Scienze della Formazione dell' Università di Cagliari, Nuova Serie vol. XXII-1999 M. Schirru, cfr. infra DecimoFrame, rif. Guide: un ipertesto per la storia, pag. 245 a mio avviso esistono le idee, come produzione di attività nervosa e mentale, perché esiste un mondo esterno interfacciato dai nostri sensi ed elaborato dal sistema nervoso centrale, attraverso il percorso di vita o la storia esistenziale e le capacità mentali dei singoli individui EE E.Barrett, Text, ConText, and HyperText, The MIT Press, Cambridge, Massachussets, London, England,1988, pag.121 R. Bromme-E. Stahl, Writing Hypertext and Learning, Conceptual and Empirical Approaches, Elsevier Science Ltd , UK, 2002 E. Barrett, The Society of Text, The MIT Press, Cambridge, Massachussets, London, England,1989 Christine L. Borgman, From Gutenberg to the Global Information Infrastructure. The MIT Press,, Cambridge, Massachussets, London, England, 2000 Charles F. Goldfarb,The SGML Handbook,USA by Oxford University Press Inc., New York, 1990 http://www.stanford.edu/class/history34q/readings/Bush/Bush_AsWeMayThink.html M. Schirru,Informatica generale: riflessioni di un cultore di cose umanistiche, CUEC, Cagliari, 1996 M. Schirru, Aspetti scientifici dell'insegnamento dell'informatica in ambito umanistico-Anno accademico 1993-94, Annali della Facoltà di Scienze della Formazione dell' Università di Cagliari, Nuova Serie vol. XXVII-2004, pag 389 M. Schirru, Lo Spazio e il Tempo della Memoria e della Intelligenza, CD-ROM, CUEC, Cagliari, 2001 A.M.Turing, Intelligenza meccanica, Torino, Bollati Boringhieri, 1994 M, Schirru, Due progetti per l' informatica umanistica, in Studi e Ricerche in onore di Girolamo Sotgiu, vol. II, CUEC, Cagliari, 1994, pag.323 Consuetudines Feudorum, Liber Primus, TIT.I, pag. 1150, Corpus Juris Civilis quo Jus Universum Justinianeum Comprehenditur, Tomus II, AUG. Taurinorum, EDID. HERED. SEBASTIANI BOTTAE, MDCCCXXIX. S. Battaglia, Grande Dizionario della Lingua Italiana, UTET, Torino, 1984, ad vocem Università degli Studi di Cagliari. :News - ALmalaurea: "Ecco i figli del 3+2" (http://www.unica.it/pub/7/show.jsp?id=5846&iso=20&is=7) M. Schirru, Informatica, Linguaggi ed Esperienze Didattiche, Annali della Facoltà di Scienze della Formazione dell' Università di Cagliari, Nuova Serie vol. XXIII-2000, pag 343 #launch run ..\..\pubblicazione01\http1 #launch run ..\..\pubblicazione01\http3 #launch run ..\..\pubblicazione01\http3 S. Schirru, op.cit.; in queste note Stefano Schirru pone in evidenza come la fame del futuro sia e diventi fame di conoscenza, che, testualmente lo stesso autore riferisce come "a fianco alla fame fisica ho percepito la fame di conoscenza", la cui soddisfazione costruisce la dignità della persona che diviene un valore significativo da non trascurare e, laddove latiti, sia da ricuperare anche prima di qualunque soddisfacimento di altra natura, coerentemente e contestualmente con il soddisfacimento primario della sopravvivenza, a cui naturalmente si tende. Dante, Inferno, XXVI Canto, Invettiva contro Firenze, versi 1-12 ...la citazione riguarda il verso 120 Con l' etica e con la morale, come categorie filosofiche, spesso si tende a giustificare il Potere come valore politico di governo e quindi positivo, inteso come responsabilità sociale e politica assunta in nome e per conto, di orientamento e di indirizzo delle masse ritenute sprovvedute e incapaci di propria responsabilità, da parte di chi sceglie l'appartenenza al Potere in quanto il diritto naturale della società e del gruppo sociale egemone lo ha già investito qui l' accezione accolta è diversa da ciò che si può intendere come complesso di più famiglie, legate da una origine comune quanto piuttosto nei termini di omnes gentes ac nationes (Cicerone), Calonghi-Georges, O. Badellino, Dizionario della Lingua latina, ad vocem A questo proposito si vedano gli studi di Claude Shannon, come ad esempio La teoria matematica delle comunicazioni del 1948 (C.E.Shannon-W. Weaver,Gruppo Editoriale Fabbri-Bompiani, Sonzogno, Etas S.p.A., 1971-1983) da cui si colgono i significati propri di entropia e di bit come la quantità di informazione necessaria a rappresentare un evento con due possibilità equiprobabili ovvero bit che definisce l' unità elementare di informazione. #Launch run ..\pubblicazione01\unica #launch run ..\pubblicazione01\aswemythink cfr. infra, QuartoFrame Sono stati usati diversi compilatori, per verificare la compostezza e la correttezza dell'espressione logica. In questo caso per dimostrare e sperimentare il percorso storico effettuato, nell' implementazione e nella configurazione in questo lavoro, dell' informatica come fattore culturale e scientifico, sono stati usati i vari compilatori Borland e i suoi ambienti di sviluppo integrati (IDE), che a me piace qui ricordare, e tra gli altri Bloodshed Dev-C++, compilatori gcc based o suoi porting come Code::Blocks. La compilazione è avvenuta anche in ambiente linux e anche con strumenti che offrono il porting su Microsoft Windows, MinGW e CYGWIN, in questo caso,di programmi in c e in c++. A.Gisolfi, W.Bolzano, A. Dattolo, Ipertesto: libertà e controllo nella navigazione,pp.606-615, in F.Bocchi &P. Denley (a cura di), Storia & Multimedia, Atti del Settimo Congresso Internazionale Association for History & Computing, Grafis, Bologna,1994 A. Di Febbraro-A.Giua, Sistemi ad eventi discreti, McGraw-Hill, Milano,2002,pp.143-285 S. Schirru, Fame di Futuro, pp. 46-49, in AA.VV., OPOTHO, Volontari in Sierra Leone, www.associazionelovebridges.org , 2009 #launch run ..\..\..\pubblicazione01\lokomasama #launch run ..\..\pubblicazione01\lokomasama Dante, Inferno, XXVI Canto, Invettiva contro Firenze, versi 1-12 Dante, Inferno, XXVI Canto, Invettiva contro Firenze, versi 1-12 ...la citazione riguarda il verso 120 #launch run ..\..\pubblicazione01\http Hans Christian Von BaeYer, Informazione, il nuovo linguaggio della scienza, Edizioni Dedalo srl, Bari, 2005, p.27 Al proposito cfr. E. Witten et alii #logiix function main () begin hdoc:=open ("..\\..\\pubblicazione01\\allegati\\prg47.gui",0,0); execute (hdoc,25762); end #logiix function main () begin hdoc1:=open("..\\..\\pubblicazione01\\allegati\\prg47.gui",0,0); execute (hdoc1,25365); end #logiix function main () begin hdoc3:=open ("..\\..\\pubblicazione01\\allegati\\0116.gui",0,1); execute (hdoc3,65098); wait (4); setcursor (242); back:=open ("..\\..\\pubblicazione01\\allegati\\0116.gui",0,0); execute (back,11240); end #logiix function main () begin setappcaption ("... :-) Ciao"); wait (5); setcursor (242); messagebox ("provieni dal SecondoFrame ed eseguo l'algoritmo implementato nel DecimoFrame: mi accingo a mostrarti operativamente ciò che hai letto precedentemente e che ti porta qui ...:-) Ciao"); hdoc:=open ("..\\pubblicazione01\\25122006.gui",0,0); execute (hdoc,41892); messagebox ("adesso vedrai il risultato della elaborazione tra due linguaggi: linguaggio C (compilato) e linguaggio Logiix (interpretato)"); wait (2); setcursor (242); vai:=open ("..\\pubblicazione01\\056.gui",0,0); execute (vai,49947); end #logiix function main () begin wait (3); setcursor (242); messagebox ("ti avvii al DecimoFrame"); hdoc3:=open ("24122006.gui",0,0); execute (hdoc3,64228); end #logiix function main () begin messagebox ("la chiamata al programma avviene attraverso il flusso che percorre il network ipertestuale"); hdoc1:=open ("prg49.gui",0,0); execute (hdoc1,37087); end #logiix function main () begin messagebox ("la richiesta di esecuzione avviene attraverso il percorso tra due cartelle, collegate in questo modo con la terza cartella software da cui parte il running del programma pila1...:-)"); run:=open ("prg18.gui",0,0); execute (run,60678); end #logiix function main () begin messagebox ("vengono chiamate due versioni dello stesso algoritmo che chiamano l'applicativo debug, contenuto nella cartella system32 (sistemi operativi windows)"); end #launch run c:\marco\debug4 run c:\marco\debug0 #logiix function main () begin skepto:=open ("..\\pubblicazione01\\allegati\\089.gui",0,0); execute (skepto,2312); end #logiix function main () begin hyper:=open ("..\\pubblicazione01\\allegati\\0116.gui",0,0); execute (hyper,11578); wait (4000); setcursor (242); open ("..\\pubblicazione01\\allegati\\0116.gui",0,1); end #logiix function main () begin referenceto ("\\pubblicazione01\\allegati\\prg18.gui","",60831); vai:=open ("..\\pubblicazione01\\allegati\\prg18.gui",0,1); execute (vai,60831); end #logiix function main () begin messagebox ("si avvia la chiamata ipertestuale ad una risorsa che mostra coerentemente come il sapere si coniughi con il saper fare e viceversa"); hdocx1:=open ("..\\..\\pubblicazione01\\01.gui",0,0); execute (hdocx1,55772); end #opcl open ("..\pubblicazione01\allegati\0116.gui",0,1); #logiix function main () begin messagebox("qui si offre una semplice testimonianza di parte del sistema realizzato...:-)grazie"); end #launch run ..\..\pubblicazione01\allegati\software\19072010 run ..\..\pubblicazione01\allegati\software\random run ..\..\pubblicazione01\allegati\software\random01 run ..\..\pubblicazione01\allegati\software\randomx0 run ..\..\pubblicazione01\allegati\software\network